Incontro con Filip Babicz.
Filip Babicz
Filip Babicz, eclettico alpinista di origine polacche e residente da anni in Valle d’Aosta, è un atleta che vive la montagna con uno stile di arrampicata incentrato sulla velocità, la leggerezza e il rispetto dell’ambiente; di norma infatti scala senza ricevere alcuna assistenza e senza lasciare corde fisse sulle montagne che attraversa. L’etica ferrea e la totale autonomia sono infatti il filo conduttore di tutti i suoi record, rendendolo una figura enigmatica e affascinante nella continua ricerca dell’integrità, della pulizia dello stile e della minimalità che lo porta ad un profondo rispetto per la montagna. Tra le sue imprese più celebri c’è la doppia traversata delle quattro creste del Cervino (Furggen, Hörnli, Zmutt e Leone) nel tempo record di 7 ore e 43 minuti. La doppia traversata delle quattro grandi creste del Cervino ha avuto come punto di partenza e arrivo il rifugio dell’Oriondè.
Fedele a uno stile di arrampicata incentrato sulla velocità, la leggerezza e il rispetto dell’ambiente, ha scalato senza nessun supporto e senza lasciare nulla sulla montagna. Il solo scambio di materiale e cibo è stato fatto ai piedi tra la fine della prima salita e l’inizio della seconda Non solo una dimostrazione di forza fisica e resistenza, ma anche e soprattutto la ricerca di una profonda comprensione della montagna e di un’eccezionale capacità di muoversi in velocità e sicurezza su terreni complessi; alpinista-filosofo quindi, che ama testare i propri limiti, per superare il sogno e il desiderio e farlo diventare realtà, sempre rimanendo fedele ai propri principi. Una voce controcorrente in un mondo dell’alpinismo sempre più commercializzato e spettacolarizzato, che ci ricorda che la vera sfida è superare sé stessi, vivendo la passione con autenticità e purezza.
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